Dal Rombo al Sibilo: Rivoluzione o Nostalgia del Mito?

Risposta al post di Riccardo Penna: l’elettrico riscrive i miti o ci fa rimpiangere gli ottani?


Ah, i suoi post! Link

Sempre capaci di accendere discussioni colorate come un arcobaleno sotto LSD. E anche stavolta, con la R5 Turbo elettrica, hai tirato fuori un argomento che mette tutti sull’attenti (o sull’orlo di una crisi di nervi, a seconda dei punti di vista).

Partiamo dalla domanda: l’elettrico rovina il mito? Direi proprio di no, anzi, lo sfrutta con precisione chirurgica per un’operazione mirata. Voglio dire, 500 cavalli sul posteriore? Roba che fa sgranare gli occhi anche ai più nostalgici del “vrrrrum-vrrrrum”. Certo, è un bel gingillo, e sì, si unisce alla compagnia sempre più folta delle elettriche con kilowatt steroidei. Ma diciamoci la verità: il suo compito non è tanto quello di riempire i garage, quanto di far parlare. Perché, diciamolo, chi avrebbe alzato un sopracciglio per una R5 da 120 cavalli, bianca, cinque posti, e 400 km di autonomia? Esattamente: nessuno.

È marketing? Ovvio. È un capolavoro? Calma, aspettiamo qualche mese prima di gridare al miracolo. Ma una cosa è certa: queste operazioni servono a iniziare una conversazione e a spingere un po’ più in là il nostro immaginario sulle EV.

E qui arriviamo a noi, “mercato italico”. Siamo pronti all’elettrico? Mah. Mi sa che prima dobbiamo capire come siamo passati dai cavalli ai pistoni, perché l’impressione è che qui siamo ancora legati agli ottani come se fossero un diritto costituzionale. Lo dimostrano i numeri: il nostro parco di autobus elettrici arriva a un esile 1,3%. Insomma, nemmeno il trasporto pubblico ci crede. E se il governo stesso è il primo a fare spallucce, mi sa che ci terremo il rombo del motore ancora per parecchio.

Poi c’è il tema dei grandi marchi e del resto del mondo. Perché, altrove, certi preconcetti proprio non esistono. La clientela extra-EU, per esempio, non si perde in romanticismi da “orologio meccanico di precisione”. Lì conta il valore percepito e il lusso. Punto. Certo, qui da noi l’idea di arrivare all’Esselunga con una macchina che fa “sss-sss” invece di “vrum-vrum” lascia perplessi. È poco emozionale, diciamolo. Ma forse, proprio modelli come questa R5 muscolare servono a costruire un nuovo tipo di emozione per il futuro.

Oggi fa storcere il naso, lo so. E sì, lo ammetto, c’è chi pensa che andare a Viareggio con un mito elettrico sia ancora una bestemmia. Ma sono anche certo che le cose cambieranno. Siamo solo all’inizio. Un giorno, anche in Italia, il sss-sss diventerà cool. E allora sì, anche all’Esselunga si arriverà con stile… ma silenzioso.

Ah, e il rombo della Pagani? Quello è un altro campionato. Per ora, lasciamolo lì, a ricordarci che ogni rivoluzione ha bisogno dei suoi tempi.

Karl Benz nel 1885 la storia si ripete. I cavalli stanno agli ottani come i Kw stanno ai pistoni.

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