SIAMO TUTTI UMAREL

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Gli Umarell dell’Economia: Noi, Osservatori da Dietro la Rete.

In Italia c’è una figura ormai diventata iconica: l’umarell. Chiunque abbia passeggiato accanto a un cantiere conosce questa scena: un gruppetto di uomini, spesso anziani, che osservano i lavori in corso con sguardo attento, aggrappati alla rete di protezione. Non resistono al fascino del “fare”, commentano il lavoro degli operai, esprimono opinioni, offrono consigli non richiesti.

Questa figura, se vogliamo, è una metafora perfetta per rappresentare un altro fenomeno tutto italiano: quello degli osservatori esterni che commentano, analizzano, e teorizzano sui grandi temi economici e politici. Mi includo per primo in questo gruppo. Noi, nullafacenti, economisti da bar, grandissimi teorici del lavoro, aggrappati alla “rete del cantiere” dell’economia nazionale o internazionale. Osserviamo da fuori, convinti di avere soluzioni e risposte pronte, ma incapaci di vedere davvero cosa accade dietro le quinte.

Per spiegare meglio cosa intendo, uso una metafora che mi insegno il Nonno, contadino ma saggio. La metafore del gregge.

Il Primo Pastore: Un Piccolo Gregge, Un Controllo Totale

Il primo pastore ha un piccolo gregge di poche dozzine di pecore. Governare questo gregge è relativamente semplice: lui e il suo cane possono gestire tutto senza fatica. Le pecore reagiscono immediatamente ai comandi del pastore, e il cane, con movimenti rapidi, le tiene in riga. I cambiamenti di direzione avvengono in maniera fluida e controllata. Questo pastore può agire con prontezza, correggendo il corso del gregge senza grandi difficoltà.

Il Secondo Pastore: Un Gregge Molto Più Grande

Il secondo pastore, invece, ha a che fare con un gregge di 100.000 pecore. Qui la situazione cambia drasticamente. Non può più fare affidamento solo su un cane, né può gestire il gregge da solo. Serve un’intera squadra di uomini, cavalli e cani. Quando arriva il momento di cambiare direzione, il compito diventa complesso: ci vuole spazio, tempo e coordinamento tra tutti i pastori. Anche il più piccolo errore può portare al caos. Il gregge impiega più tempo a reagire, e i cambiamenti richiedono una pianificazione accurata.

Il Terzo Pastore: Un Gregge Gigantesco e Incontrollabile

Infine, abbiamo il terzo pastore, che si trova di fronte a un immenso gregge di un miliardo di pecore. Qui la gestione diventa quasi impensabile. Anche con eserciti di uomini, cavalli e cani, mantenere il controllo è un’impresa titanica. Cambiare direzione per un gregge di queste dimensioni richiede uno sforzo collettivo enorme, una pianificazione a lungo termine e una perfetta coordinazione. Le pecore più lontane dalla testa del gregge potrebbero non percepire immediatamente il cambiamento, e spesso il gregge procede per inerzia, seguendo la direzione precedente ancora per molto tempo prima di adattarsi. Immaginiamo chi dovesse mai vedere tale gregge, cosa potrebbe capire di quello che sta succedendo.

Noi, gli Osservatori da Dietro la Rete

Ecco, leggendo commenti sui media, o ascoltando le conversazioni nei bar – anche quelli di Piazza Maggiore a Bologna, ritrovo di ex sinologi in pensione – mi viene in mente che noi siamo come quei pastorelli che osservano da lontano il grande gregge dell’economia cinese o mondiale. Inoltre, da bravi umarell moderni osserviamo , o meglio, riteniamo di vedere attraverso un monitor, o ascoltiamo un altro umarell che anche lui ha osservato e visto il cantiere passando a 30000 piedi di quota. Commentiamo con grande sicurezza, proponiamo soluzioni, critichiamo la gestione dei grandi “pastori” senza mai renderci conto della complessità del problema che affrontano.

Mi fa sorridere il pensiero che nessuno di noi, nemmeno lontanamente, immagina quanto sia complicato governare un’economia colossale come quella cinese o mondiale. Siamo esattamente come quegli umarell al cantiere: osserviamo, commentiamo e suggeriamo, ma non abbiamo davvero idea di cosa stia accadendo dall’altra parte della rete.

Il Battito d’Ali della Farfalla

Discutiamo senza sapere né poter prevedere davvero cosa accadrà. Citando Lorenz: “Può il battito d’ali di una farfalla in Brasile causare un tornado in Texas?” Non possiamo saperlo. Eppure discutiamo, non perché vogliamo realmente comprendere, ma per il piacere di far sapere che noi riteniamo che… e tutto finisce lì.

Alla fine, proprio come gli umarell, siamo lì a commentare il lavoro degli altri, senza davvero comprendere la grandezza e la complessità del compito che stanno svolgendo.

E va bene così. In fondo, anche il bar serve per un aperitivo e quattro chiacchiere.

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